Dicono di noi
Chiara Civello
Il Premio Bianca D'Aponte è una bellissima iniziativa che premia giovani cantautrici e le espone alle forti emozioni delle prime esibizioni dal vivo. E' un'opportunità che consente loro di misurarsi con altre voci, altre espressività e con gli aspetti più difficili di ogni percorso artistico, come quello competitivo e quello del giudizio degli altri,
Poche volte ho visto tante persone del mondo della musica riunirsi, lasciando a casa fastidiose dinamiche legate a ruoli e gerarchie che tanto rimpiccioliscono le nostre prospettive. Spesso le le manifestazioni canore ruotano attorno a meccanismi commerciali, il D'Aponte no.
Qui un padre, una madre e il migliore amico di Bianca, hanno trasformato il dolore in amore, l'assenza in presenza e con le loro risorse creano un evento che cresce ogni anno e riescono a riunire tutti attorno a giovani artiste per dare loro forza e possibilità.
Siamo vivi oggi, e insieme a noi vive chi amiamo, anche se non è più intorno a noi.
La musica ci fa visitare l'altrove e ci porta ad uno stato di arrendevolezza, come l'amore.
Ecco cosa mi hanno ricordato Gaetano, Giovanna e Genny quest'anno in cui ho partecipato per la prima volta, come madrina nel premio Bianca D'Aponte.
L'amore ti da la vita e ti tiene in vita, Bianca, come mia nonna Bianca: la persona che mi ha consegnata alla musica.
Tosca
Sentivo parlare del Bianca D'Aponte da tempo. Da alcune mie colleghe. Ero anche stata invitata da Fausto Mesolella ma non ricordo per quale motivo non ero mai riuscita ad andare. Poi l'invito di Ferruccio Spinetti per essere la madrina nel 2019 e l'incontro con Gaetano , padre di Bianca. Io suoi occhi, non li dimentichero' mai. Quella tenacia , quella forza. Tutto cio' e' diventato un rito annuale dove ragazze meravigliose, cantautrici, ogni anno nascono e fioriscono in una accoglienza unica che rappresenta festival. Festival che vive da solo, con la forza umana ed economica dei genitori di Bianca e degli artisti che ogni anno ne fanno parte. Da rompiscatole quale sono, sono voluta andare sulla sua tomba, volevo essere vicino a lei, volevo capire. E li , proprio li, ho giurato a Gaetano che sarei stata al loro fianco fino a che avrò' forza. Da lontano, mettendo a disposizione quello che ho ma che mai e poi mai avrei permesso di disperdere tutto ciò. Per quello che posso. Ed e' a gran voce che e' doveroso indicare alle istituzioni che si rendano conto di quanto questa riserva protetta vada salvaguardata e sostenuta. Non solo per il ricordo di Bianca, donnina infaticabile che da chissà' dove muove fili invisibili , ma per tutte le donne artiste che faticano a trovare un posto in questa societa' e che si ritrovano e si riconoscono in una casa senza eguali. Mi nonna diceva: quando qualcuno muore non si sa dove va ma si sa dove resta ...e Bianca e' ferma li con la sua chitarra e i suoi occhi verso l'orizzonte che continua a indicarci la strada.
Lunga vita al Bianca d'Aponte .
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Irene Grandi
Premio Bianca D’Aponte. Un premio creato da Gaetano D’Aponte e dedicato alle giovani cantautrici in memoria della figlia Bianca, del suo talento ed amore per la musica .
Chi partecipa troverà un ambiente accogliente e stimolante !
L’atmosfera è più di condivisione che di competizione, perché tutti si incontrano nell’ampio backstage dove si partecipa insieme all’emozione di salire sul palco . È un bel modo di iniziare a mettere in scena la propria musica ed esibirsi di fronte a una calda platea e ad una giuria di qualità.
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Brunella Selo
Ho avuto il privilegio di essere la prima madrina del Premio Bianca D’Aponte, e sin dalla prima edizione mi è apparsa evidente la grande partecipazione emotiva e professionale di tutti quelli che gravitavano attorno alla manifestazione. Dal direttore artistico alla giuria, dalle concorrenti all’orchestra, dai fonici agli artisti ospiti, tutti contribuiscono anno dopo anno a rendere sempre più prestigioso questo concorso, che ormai ha varcato persino i confini nazionali, facendosi apprezzare anche fuori Italia. L’enorme pregio del Premio D’Aponte non è solo l’assoluta trasparenza e correttezza, requisiti indispensabili per una duratura e fondata credibilità, ma la condivisione appassionata, approfondita e accogliente di ogni realtà femminile in concorso: le concorrenti fanno squadra, si confrontano e creano presupposti per future collaborazioni, rendendo ancora più dinamico e prezioso il senso di questa manifestazione nel nome di una grande artista come Bianca D’Aponte.
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Petra Magoni
Il premio Bianca D’Aponte dall’essere l’entusiastica promessa degli inizi è diventato, giunto ormai alla sua 17 edizione, una solida certezza portata avanti con l’onesta’, la sincerità e la passione di sempre da Gaetano e da tutti coloro che con lui collaborano contribuendo a dare spazio al cantautorato al femminile nel nome di Bianca, un talento che se ne è andato troppo presto.
Chi viene in contatto con questa realtà non può non innamorarsene, sia esso concorrente, madrina, ospite, giornalista, addetto ai lavori....perché dove si respira Amore e Bellezza, è li che si vuole tornare.
Anche per questo, in nome dell’Amore, il testimone della direzione artistica è stato raccolto da Ferruccio dopo la scomparsa di Fausto.
Spero di tornare anch’io presto ad abbracciare tutti voi.
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Cristina Dona’
Il Premio Bianca d’Aponte, un germoglio spaziotemporale.
Faccio parte del Premio Bianca d’Aponte dal 2011, l’anno in cui ebbi il piacere di essere la madrina della 7°edizione . Generalmente si inizia così: con un invito, con il lavoro da casa per la selezione delle dieci finaliste, con la scelta di uno dei meravigliosi brani di Bianca, che la madrina interpreta e registra per la compilation ogni anno.
Ma è possibile capire veramente cos’è il Premio solo quando si giunge ad Aversa per le due serate finali.
Quando incontri Gaetano, Giovanna, Genny e ora Ferruccio, che lavorano alacremente tutto l’anno affinchè l’ingranaggio funzioni e dia alla luce i suoi frutti miracolosi.
Quando entri nel teatro Cimarosa e ti interfacci coi tecnici, preparati e disponibili.
Intuisci il senso quando ad Aversa vedi crescere il numero di persone, artisti, musici, giornalisti e giornaliste, fotografi e fotografe, scrittori e scrittrici, che arrivano da ogni dove, e lasciano il loro contributo, magari anche piccolo, ma decisivo, al Premio.
Capisci qualcosa di più quando guardi da un angolo nascosto del teatro le finaliste che si confrontano, si sorridono, tremano e fanno profondi sospiri prima di salire sul palco.
Quando le ascolti cantare canzoni che stupiscono per originalità, bellezza e potenzialità.
E lo vedi, il Premio Bianca d’Aponte, che cresce e si fa robusto, anno dopo anno.
E’ un integratore per l’anima ma soprattutto un appuntamento importante, ricco di importanti personalità del settore che lo rendono un punto di riferimento consolidato per molti giovani artisti.
Un luogo, un germoglio spaziotemporale dove la musica è soprattutto un valore.
Cristina Donà
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Paola Turci:
Il premio Bianca D’Aponte è un piccolo gioiello artistico, un prezioso anello di congiunzione con rassegne come Musicultura, Premio Tenco e Festival di Sanremo.
È una reale opportunità per i giovani talenti alla ricerca di una “rampa di lancio” per far conoscere la loro musica.
Sono stata madrina del premio, qualche anno fa e porto con me il ricordo felice di un gruppo di persone appassionate e competenti. La direzione artistica era affidata al grande Fausto Mesolella, poi prematuramente scomparso. Oggi, a dimostrazione dell’importanza della rassegna, un altro musicista di immenso valore: Ferruccio Spinetti.
Auguro lunga vita al Premio Bianca D’Aponte, la nuova musica ne ha davvero bisogno.
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Simona Molinari:
Aver fatto la madrina del Premio D’Aponte significa essere entrata a far parte di una famiglia.
Quello che ha questo Premio, credo abbia a che fare con la bellezza.
Si perché mi è sembrato davvero di scorgere della bellezza in quello che la famiglia D’Aponte porta avanti da anni con passione.
Io credo che la bellezza sia in tutte le cose fatte con cura e amore e per amore.
Il pensiero volto al femminile, l’attenzione che viene data a ciò che le artiste presentano, le modalità di selezione, di accoglienza di meritocrazia e dignità che viene donata a tutti i partecipanti e agli ospiti sono esempi di cui fare tesoro. Esempi che andrebbero clonati e riproposti perché c’è una cosa incredibile che la bellezza fa oltre a rendere le nostre vite migliori : produce altra bellezza.
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Ginevra di Marco:
Quando fui invitata ad essere madrina del Premio Bianca D’Aponte nel 2015 non avrei mai potuto immaginare potesse addirittura rivelarsi un insegnamento di vita. Gaetano, Giovanna, Genny hanno deciso di abbracciare col proprio affetto e la propria umanità quel mondo nel quale Bianca si era affacciata e che sarebbe dovuto essere il suo. Hanno “trasformato” il dolore in occasione artistica per giovani cantautrici.
Attorno a loro gli amici del Premio, tutti gli artisti, giornalisti, amici e operatori del settore che ogni anno soffiano su quella brace per alimentarne il calore, contribuendo a rendere il Premio vivo e vero, una tre giorni di grande affettività, arte e bellezza.
Un oasi rarissima nel mare del mondo dello spettacolo dove convivono umanità, amicizia, coesione e alta sensibilità. Un esempio. Grazie
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Andrea Miro’:
Essere madrina al Bianca D’Aponte è stata un’esperienza unica: raramente mi sono trovata immersa in un mondo creativo totalmente al femminile come quello espresso dalle tante e variegate artiste che negli anni, man mano, si sono raffinate, sono cresciute, sempre più sviluppando doti testuali, costruzione armonica e melodica, privilegiando una cifra il più possibile personale, arrivando a proporre brani a tratti anche sperimentali o scegliendo territori poco battuti.
È un banco di prova ma anche un momento di scambio reciproco, ed è un luogo-nido dove svelarsi senza riserve, sentendosi comprese. Credo fortemente che quest’atmosfera si debba a Gaetano D’Aponte, papà di Bianca, che ha saputo veicolare con infinito amore il lavoro che la cantautrice stava facendo - lavoro con scorza e peso specifico importanti, in anni ancora poco aperti al cantautorato femminile - il tutto coordinato prima dal compianto Fausto Mesolella, poi da Ferruccio Spinetti, due artisti eccellenti per capacità, gusto, profondità e musicalità. Andare al Bianca D’Aponte è un po’ come andare “a casa”, trovarsi, o ritrovarsi. E fare festa.
“Un DemoSpecial davvero speciale: non una puntata dedicata a uno dei nostri artisti di maggior talento ma una delle due puntate che abbiamo voluto dedicare ad una delle manifestazioni più emozionanti a cui abbiamo avuto la fortuna di partecipare in questi sei anni di onorato talent-scouting. Si tratta della 3^edizione del Premio Bianca d’Aponte, un premio di cantautorato tutto al femminile che ci ha sinceramente impressionato prima di tutto per la qualità della musica espressa, ma poi anche per l’atmosfera fantastica vissuta dietro il palco, per l’organizzazione efficiente ma familiare in mano a Gaetano d’Aponte, per la qualità senza precedenti della giuria messa in campo (Giorgio Calabrese, Gianfranco Reverberi, Enrico de Angelis del Tenco, Sandro Petrone del TG2, Roberta Balzotti del TG3, Anna Bischi Graziani del Premio Pigro, Francesco Paracchini dell’Isola che non c’era…e tanti altri). Ma poi le finaliste, tutte bravissime, tutte con una marcia in più, tutte con una loro bellezza che veniva da dentro. Ed è proprio per non farvele perdere neanche una che abbiamo deciso di fare 2 puntate composte da 5 artiste a puntata.
Michael Pergolani e Renato Marengo (RadioDemo Rai)
“il Premio nasce per ricordare Bianca d’Aponte, scomparsa a soli 23 anni, alla vigila dell’incisione del suo prima singolo. Sono molto contento perché questo è il terzo anno del premio e c’è un interesse in ascesa: questo mi dà grande soddisfazione. C’era bisogno di un premio tutto al femminile perché secondo me viene poco valorizzato, tra chi scrive canzoni, il pianeta femminile…”
Fausto Mesolella
“questa rassegna non è una bandiera al femminismo. Oggi è difficile per tutti i giovani farsi ascoltare, per le donne lo è ancora di più. Gli esempi che ci arrivano dall’America sono chiari: devi essere una bellissima ragazza e devi avere avuto una vita maledetta alla Janis Joplin. Sai perché c’è bisogno di questo Premio? Oggi in Italia le donne credono nelle donne: Caterina Caselli ha creduto in Elisa e l’ha fatta esplodere. Gli uomini fanno ancora fatica a dare credibilità alle donne cantanti.”
Rossana Casale
“raramente si ha la fortuna di poter contare su una giuria così prestigiosa: la fortuna è per la manifestazione, ma anche per i concorrenti in gara! Per questo dico che la nostra gioia come U.d.U. Records è doppia se non tripla: assieme agli acchiappatalenti Renato Marengo e Michael Pergolani da anni facciamo scouting e promuoviamo le cose più interessanti in campo musicale.
Giancarlo Passarella
“..rendersi conto della serietà del Concorso era semplice: le caratteristiche c´erano tutte fin dall´inizio. Difficile era invece immaginare la ricchezza umana e artistica delle persone che avrei incontrato e che questo concorso l´hanno voluto, creato, fatto crescere. E´ per me naturale ormai personificare il Premio, dargli la figura dei musicisti, del pubblico, degli esperti e degli organizzatori che hanno permesso a giovani artiste di sentirsi tali, di mettersi in gioco in un´arena franca, di comunicare il proprio messaggio, il proprio talento. Il Premio Bianca d´Aponte ha costruito un luogo comune di incontro per artisti, musiche, persone.. ha regalato esperienze e ricordi preziosi, e continuerà a farlo di edizione in edizione..”
Chiara Morucci (Premio Bianca d’Aponte 2^edizione)
“...come parlare di una cosa che in realtà non si può spiegare?! potrei risvegliare le mie parole più belle che conservo in un angolo nascosto della mente per le grandi occasioni...ma suonerebbe costruito e banale, caratteristiche che non si sposerebbero affatto con i principi fondamentali di questo concorso, quali l’estrema correttezza, la serietà ed il vero senso di ospitalità! Grazie a suo padre Bianca ha fatto, fa e continuerà a fare d’ a - ponte tra coloro che hanno lo sfrenato bisogno di comunicare e coloro che, senza forse neanche rendersene conto, fanno in modo che questo accada... grazie Bianca e Gaetano con affetto e riconoscenza Marilena Catapano”
Marilena Catapano (Miglior interpretazione della 2^edizione nella foto)
...credo che il Premio Bianca d’Aponte, giunto alla sua seconda edizione, rappresenti, nel panorama nazionale delle manifestazioni del settore, una piacevole novità che potrà consolidarsi nel tempo e diventare un serio e concreto punto di riferimento per la canzone d’autore, o per essere precisi : d’autrice...sconsigliato ad aspiranti veline, il Premio, si propone come palcoscenico ideale per cantautrici che abbiano qualcosa da dire e sensazioni da esprimere, e la capacità, il talento e la poetica necessari, per riuscire a renderne partecipi anche gli “altri”.
Oscar Avogadro
Ero ad Aversa sabato sera. Arrivata col treno, un pò all’ultimo momento, debuttante in un’importante giuria composta da grandi nomi dell’informazione e della musica. Tra quelli, insomma, che dovevano decidere a fine serata chi, tra le 11 finaliste, avrebbe vinto e chi invece, magari per pochi punti, sarebbe andata a casa a mani vuote. Mi avevano parlato dell’atmosfera particolare che si respirava durante le fasi conclusive di questo Premio, del clima goliardico e coinvolgente, dell’amalgama perfetto tra organizzatori, partecipanti, ospiti e giurati. E appena sono arrivata mi sono resa conto che era vero. Ma forse non poteva che essere così, in un concorso nato dall’amore che vince sulla disperazione di perdere una figlia giovane e di grandi speranze alla vigilia del volo verso la vita vera. Gaetano d’Aponte non si è lasciato piegare dal dolore, quando quel 15 agosto del 2003, perse improvvisamente sua figlia Bianca, 23 anni, musicista di rara sensibilità, alla quale fino ad un istante prima vita e futuro sembravano aprirsi senza opporre resistenza. Cercò tra le macerie del cuore e lì trovò la forza disumana di costruire un sogno dedicato a Bianca.
Quel sogno è il Premio Bianca d’Aponte. Vi partecipano solo giovani cantautrici, ad immagine esatta di quello che era e sarà per sempre Bianca. Vengono da tutta Italia ed hanno gioia, energia e anche loro, grandi speranze che niente sembra poter fermare..
Ad Aversa trovano un piccolo mondo a parte, un’isola popolata dall’affetto di Gaetano e dei suoi molti preziosi collaboratori, percepiscono la ricchezza umana artistica dei tanti amici che il Premio ha trovato pian piano lungo la strada in questi sei anni e non ha più lasciato, personaggi che sono prima di tutto persone animate dal desiderio di vivere tutti insieme il sogno di Gaetano. In pochi anni questo concorso è diventato una prestigiosa realtà, un’opportunità concreta in un’Italia che è strapiena di concorsi, meglio o peggio organizzati, più o meno inutili per chi vi partecipa.
Quello ideato da Gaetano è anche il Premio del mago Fausto (Mesolella), degli instancabili amici dell’associazione, degli artisti affezionati, dei discografici umanizzati, dei giornalisti un po’ meno critici e un po’ più sorridenti e delle carismatiche madrine, quella di ruolo, ma anche quelle non più in carica , perchè qui quando ci sei stato una volta, fai di tutto per tornarci.
Siccome poi la vita non lo perde questo vizio di toglierti le persone care senza porsi il problema di quanto ti mancherà chi non c’è più, accade che qualcuno non torni. Ma solo fisicamente come è successo quest’anno ad Oscar Avogadro, un grande autore, una gran persona, un grande amico del Premio Bianca d’Aponte. E come fu per Bianca sette anni fa, l’assenza e la malinconia e il dolore si trasformano per l’occasione nel calore sincero e nell’ energia viva dei forti ricordi e dei commossi omaggi degli amici artisti.
Alessandra Carnevali

Il servizio su Rai 3 di sabato 07 dicembre sul nostro Premio
Sabato 07 dicembre, su Rai 3 all‘interno del programma "Mezzogiorno Italia" è andato in onda un servizio su Bianca e il nostro Premio. Clicca per il link

Valentina Lupi vince la 20a edizione del Premio Bianca d‘Aponte
Valentina Lupi vince la ventesima del Premio e, a pari merito con Irene Di Brino, il premio della Critica "Fausto Mesolella"

La chitarra e una tazza da tè
Storia di Bianca D‘Aponte e del Premio a lei dedicato. Di Elisabetta Malantrucco e Mauro De Cillis

Tutti gli ospiti della 20a edizione del Premio Bianca d‘Aponte - 25 e 26 Ottobre
Ginevra di Marco, Gnut, Renzo Rubino, Maria Pia De Vito, Brunella Selo, Teresa de Sio, Margherita Vicario, Simona Molinari, Cristina Donà, Malvax, Chiarè, le finaliste e molto altro

A Teresa De Sio il Premio alla Carriera della città di Aversa
Il 25 e 26 ottobre la finale del contest. Madrina Margherita Vicario e ospiti come Simona Molinari e Cristina Donà con Saverio Lanza. Media partner Rai Raio1 e Rai Radio Techetè. Patrocinio di Rai Campania

Le finaliste della 20a ed. del Premio Bianca d‘Aponte
Annunciati i nomi delle 10 finaliste che prenderanno parte alla 20a edizione del nostro Premio