XIII edizione
Sono stati gli Avion Travel, la “piccola orchestra” casertana che fu la sua famiglia musicale e non solo, ad aprire la XIII edizione del Premio Bianca d’Aponte, dedicata a Fausto Mesolella. Lo straordinario artista scomparso improvvisamente pochi mesi or sono, all’inizio della primavera. Giusto in tempo per il suo ultimo Canto di fine inverno, come una delle canzoni di Bianca che più amava e con cui duettava sempre sul palco: voce di lei e chitarra di lui, suoni fusi insieme, insostituibili entrambi, che resteranno per sempre. E ci auguriamo che per molti e molti anni ancora (#iovadoavanti: nessuno dimentichi l’hashtag prediletto dal chitarrista…) si incontreranno proprio qui, dove tutti noi ci riuniamo nell’ultimo fine settimana di ottobre al richiamo della poesia di Bianca, per ascoltare le nuove finaliste dell’unico concorso riservato alla canzone d’autore al femminile.
Le due serate, tenutesi il 27 e 28 ottobre, sono state presentate con sorridente eleganza da Chiara Morucci, già vincitrice della seconda edizione di questo Premio, affiancata da Maria Cristina Zoppa, per la prima serata, e da Roberta Balzotti per la seconda.
Prima di passare in rassegna i tanti artisti che si sono avvicendati nelle due serate, vogliamo raccontare un breve e straordinario evento fuori programma cui il pubblico ha avuto la fortuna di assistere: l’esibizione della piccola Frida Bollani Magoni, figlia di Stefano e Petra, tredici anni appena, che accompagnata per mano da sua madre si è seduta al pianoforte e ha interpretato magistralmente Stay, di Rihanna, lasciando la platea in un silenzio stupito e ammirato. Un’interpretazione strepitosa, un’emozione intensissima. Dunque Fausto c’era, anche stavolta, presente e concreto e imprescindibile come sempre. Anche l’apertura della seconda serata è stata tutta per lui, con un lungo filmato che lo ritrae nello stesso Teatro Cimarosa, poetico mattatore della prima edizione del Premio Bianca d’Aponte. La scritta silenziosa “Grazie di tutto, Fausto”, ha chiuso questo dolce e doloroso ricordo.
Ma molti altri ospiti hanno presentato a Mesolella il loro tributo di amici e di estimatori, di fronte a un pubblico tra cui si confondevano con riservata discrezione la moglie Elisabetta e la figlia Gaia. Oltre ai già citati Avion Travel, c’è stato il canto commosso di Alessio Bonomo, così, sul palco di Aversa ha risuonato la voce di Mesolella in una melodia nuova e dolcissima, a duettare con un Bonomo tremante di emozione. Ancora commozione da non poter dire. E poi Pippo Kaballà, Fausta Vetere e Corrado Sfogli, Alessio Arena, Ferruccio Spinetti e Petra Magoni ovvero Musica Nuda.
Attorno alle concorrenti, intanto, si sono stretti molti artisti. Prima fra tutti la madrina di questa edizione Rachele Bastreghi, voce femminile dei Baustelle ora pronta a partire con un nuovo percorso artistico personale, che come tradizione vuole ha scelto e interpretato una canzone di Bianca dal testo solare, Non ci credevo più, per poi proporre alcune sue composizioni e duettare con Mauro Ermanno Giovanardi, sulle note di Baby Dull degli Üstmamò. Poi, naturalmente, la vincitrice della scorsa edizione, Sighanda; e Giuseppe Anastasi, già amico di Bianca e ora docente al Cet di Mogol, affermato autore ed esordiente cantautore; Bruno Marro, Daniella Firpo (Premio Bianca d’Aponte International 2017), le stesse Mariella Nava e Chiara Morucci con Giuseppe Barbera; e Katres, ex finalista di questo Premio dove peraltro – come è piaciuto ricordare – conobbe il suo futuro marito, il direttore di palco Jex. A sottolineare per la tredicesima volta che qui, a casa di Bianca, protagonista è sempre l’amore.
Le concorrenti sono venute come sempre da ogni parte d’Italia, e quest’anno le più premiate sono state due giovani campane: della provincia di Salerno è la vincitrice assoluta Federica Morrone, appena diciottenne; la sua freschezza è stata subito molto apprezzata dalla giuria “tecnica”, cui è affidata l’assegnazione dei premi, tanto da consegnarle anche il Premio per la Miglior Musica.
L’altra giuria, quella incaricata di assegnare il Premio della Critica, che da quest’anno porta il nome di Fausto Mesolella, ha indicato il duo napoletano Fede 'N’ Marlen, ovvero Federica Ottombrino e Marilena Vitale. Ma altre ragazze sono state considerate meritevoli di premi: quello per il Miglior Testo è stato assegnato alla marchigiana Marta De Lluvia (ovvero Marta Natalini), mentre Migliore Interprete è stata giudicata la siciliana Nòe, che si è aggiudicata anche il premio Soundinside Basement Record grazie al quale potrà realizzare un video live in studio. Mariella Nava ha invece consegnato a nome suo e dello staff della sua etichetta Suoni dall’Italia il premio a Ima, giovane torinese; Ferruccio Spinetti, attraverso il Virus Studio e il premio “Na Stella” (titolo della canzone che Mesolella scrisse per Gian Maria Testa), ha offerto la sua produzione artistica a un brano di Patrizia Capizzi. Le altre cantautrici che hanno meritato la finale del Premio Bianca d’Aponte sono state Marialuisa De Prisco; la tarantina Francesca Marì; Frida Neri, fanese, e Francesca Romana Perrotta, cantautrice che si è imposta all’attenzione di diverse giurie negli ultimi anni.
Pertecipanti
Federica Morrone, Premio Bianca d'Aponte
Fede 'N’ Marlen, Premio della Critica "Fausto Mesolella"
Marta De Lluvia, Miglior Testo
Nòe, Migliore Interprete
Patrizia Capizzi, premio “Na Stella”
Marialuisa De Prisco, Francesca Marì, Frida Neri, Francesca Romana Perrotta.
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